Nell’ambito del Progetto Pasolini 100, il Liceo Artistico ‘Gaetano Chierici’ ha portato in scena con grande successo lo spettacolo teatrale “Porcile”, tratto dalla tragedia di Pier Paolo Pasolini. Lo spettacolo ha ottenuto un grande successo: sono già state richieste diverse repliche e la Cineteca di Bologna si è messa in contatto con la coordinatrice e il regista per esprimere elogi, rispetto alla realizzazione e alla possibilità di interscambi culturali. Enrico Benassi, regista e direttore artistico, presenta la sua spiegazione dello stesso.
Recensione aperta del regista e direttore artistico Enrico Benassi
In occasione delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, il Liceo Artistico “Gaetano Chierici” di Reggio Emilia ha scelto di offrire il proprio contributo mettendo in scena la tragedia “Porcile”, capolavoro del grande intellettuale, poeta, scrittore, traduttore, drammaturgo, giornalista, regista ed artista friulano.
In questa pièce scritta nel 1966, Pasolini intesse un complesso intreccio di tematiche: i rapporti fra i giovani, tra figli e genitori, le classi sociali, il peso del passato, il ricatto ed il silenzio, la lotta contro il conformismo, la psicosi, il segreto, il sogno, la sessualità. Un testo con una trama apparentemente lineare ed equilibrata, ben scandita temporalmente dagli inizi di primavera al tardo autunno, che ricalca quella del teatro classico greco e latino, tanto caro a Pasolini, diviene un pretesto per l’autore per dipingere un quadro di feroce critica, lucido ed allarmante, sui rischi delle trasformazioni della società europea, in particolare, da quella tedesca a quella italiana nell’epoca dei consumi.
Il significato della narrazione affonda le radici nell’humus, ancora torbido, dell’allora recente passato bellico: storia di orrore e di orrori, quindi, secondo Pasolini “da mettere a tacere”. Un mondo attraverso il quale il neo-capitalismo di “stampo dispotico e tecnocrate” trionfa su ogni ideale, anche politico, perpetuandosi e spianando la strada, che porterà alla distruzione della cultura occidentale sia umanistica, sia scientifica all’interno della società di massa. Tragedia ambigua che denuncia il fallimento della Ragione e che dice no ad una certa Storia, il cui ruolo è stato relegato a mera meretrice, già perpuera del binomio borghese neo-capitalista di Ragione-pragma.
Nonostante l’oggettiva difficoltà testuale, la scelta perseguita è stata quella di porre ‘al centro l’autore e la sua opera, la quale, nel rispetto assoluto del testo in ogni suo dettaglio, è stata proposta al pubblico nella sua versione integrale, seguendo scrupolosamente le indicazioni ereditate da Pasolini nel suo manifesto per un nuovo teatro della parola. Un teatro che si contrapponeva apertamente al teatro borghese, quello del compiacimento e della chiacchiera, fatto di situazioni stereotipate, personaggi insulsi ed una lingua artefatta e proponeva un’alternativa al fallimento del teatro delle avanguardie dell’urlo e dell’assurdo. Un teatro non convenzionale, quello di “Porcile,” anti-borghese e, come sovente in Pasolini, profetico, quindi, scandaloso. Un lavoro impegnativo per attori e pubblico, ma anche di forte impatto emozionale. Lo spettacolo è andato in scena al teatro San Prospero di Reggio Emilia, lo scorso 3 giugno ed ha riscosso enorme successo e raccolto numerose richieste di repliche.
Questo Progetto, coordinato dalla docente, Prof.ssa Grazia Lanzara, ha visto coinvolti 115 studenti, che si sono occupati dalla recitazione alla progettazione e realizzazione delle scene, costumi, gioielli, dipinti, oggetti in ceramica e cartapesta, grafiche e trailer. Diciotto, tra docenti e tecnici, hanno coordinato gli studenti, del Liceo Chierici, di tutti gli indirizzi: Design della ceramica; Arti figurative, pittoriche e plastiche, Fashion design, Design dell’arredo, Architettura ed ambiente, Design del gioiello ed Audiovisivo e multimediale. Sul palco hanno recitato anche alcuni studenti del Liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia. I due licei hanno intrapreso un percorso di collaborazione artistica, principiato, quest’anno, sulla figura di Pasolini, partecipando congiuntamente al festival internazionale di Fotografia Europea, con gli scatti degli studenti della docente Erika Colaci del “Canossa”.
“La rappresentazione di questa tragedia”, ha dichiarato il collaboratore del dirigente scolastico, prof. Evaristo Rota, “ha dimostrato le capacità degli studenti del Liceo Chierici, sia quelli impegnati nella recitazione che si sono dovuti confrontare con un testo dal linguaggio molto complesso e sono riusciti ad emozionare gli spettatori, sia tutti coloro che hanno contribuito all’allestimento della rappresentazione. Un sentito ringraziamento va, oltre che agli studenti, a tutti i docenti impegnati nell’attività di guida e coordinamento del lavoro.