La moda sportiva femminile si chiama SHER

Un nuovo brand di abbigliamento per la donna protagonista della propria vita e del proprio tempo

Francesca Pozzi (sinistra) e Sara Canali (destra), fondatrici del marchio SHER

“SHER” è un nuovo brand di abbigliamento sportivo femminile pensato da un team di sole donne risultato della lunga esperienza maturata dal gruppo negli anni di lavoro per grandi marchi nazionali e internazionali. Il nome, fortemente identitario, coniuga la S di Sport al pronome femminile Her. Abbiamo incontrato (virtualmente) Francesca Pozzi, fondatrice di SHER assieme a Sara Canali.

Francesca, cosa c’è dietro SHER?

“Ci sono le nostre storie personali, la voglia di mettersi in gioco creando qualcosa di proprio, diverso e, perché no, un pizzico di follia. L’idea di creare un nuovo brand di abbigliamento non è nuova, ma la cosa si è concretizzata solo un anno fa dall’incontro con la mia attuale socia, Sara Canali. Con lei ho scoperto di condividere visioni e intenti, e questo ci ha fatto sentire abbastanza forti per trasformare il nostro sogno in realtà. SHER vuole essere in primis un nuovo modo di pensare l’abbigliamento femminile che, nel mondo dello sport, continua ad essere troppo spesso subordinato a quello maschile. L’approccio ancora oggi diffuso è ben sintetizzato dall’espressione inglese “shrink it and pink it”, secondo cui “restringere e colorare di rosa” sia più che sufficiente per adattare al femminile cioè che è stato pensato per l’uomo”.

SHER si propone dunque di rispondere a questa esigenza?

“Sì. Confrontandoci ci siamo accorte che le nostre personali esperienze nel mondo della moda, sport e outdoor ci hanno sempre restituito la sensazione che non si ascoltasse mai abbastanza la cliente finale per capire quali fossero veramente le sue sfide quotidiane e i suoi desideri. E se questo vale per l’abbigliamento in generale, cioè è ancora più vero per il mondo dello sport/outdoor dove, ancora oggi, è prassi comune ricavare la collezione femminile semplicemente adattando quella maschile, per lo più offrendo alla donna gli stessi modelli ma con vestibilità e colori diversi. Crediamo che anche in ambito sportivo le donne debbano essere considerate come protagoniste del loro tempo e della loro vita e che, dunque, ci sia bisogno di linee pensate e progettate appositamente per loro”.

Cosa offre SHER?

“Il nostro brand offre una linea di abbigliamento sportivo pensata per le donne fin nei minimi dettagli. Vogliamo innanzitutto supportarle a migliorare le loro performance con capi dai contenuti tecnici (traspirabilità, comfort, leggerezza sono requisiti fondamentali sia per un’atleta professionista che amatoriale). Vogliamo anche farle sentire belle quando fanno sport, che si tratti di una semplice camminata o di sport ad alto livello, perché ogni donna ha il diritto di trovare un prodotto che la faccia sentire a proprio agio. Oltre a ciò, vogliamo dimostrare che è possibile creare capi altamente funzionali senza compromettere lo stile.”

Quali valori volete comunicare attraverso il vostro marchio? 

“Innanzitutto coraggio, lo stesso che abbiamo avuto noi nel decidere di lanciare questo brand in un momento difficile come quello attuale. Vogliamo poi promuovere un modello di donna attiva, non solo nello sport, ma anche a livello culturale e sociale, una donna protagonista della propria vita e del proprio tempo. Vorremmo, ad esempio, che ciascuna donna potesse prendere del tempo per sé senza sentirsi in colpa e avere il coraggio di provare attività nuove senza essere frenata dalla propria insicurezza. Infine, al di là e oltre l’aspetto commerciale, vorremmo creare una community capace di includere tutte le donne, ciascuna con le proprie diversità e punti di forza”.

Dal punto di vista estetico, come descriveresti i vostri prodotti?

“Dalla nostra esperienza abbiamo capito che tutte le donne, siano esse atlete professioniste o donne a cui piace semplicemente pedalare in bici con la famiglia, tengono al look e allo stile anche quando sono attive: per questo cerchiamo line pulite e dettagli raffinati e caratterizzanti. In generale, vogliamo che i nostri prodotti rappresentino uno stile di vita più ampio rispetto al momento dell’attività sportiva e che quindi possano essere indossati sia per l’attività specifica, per altre attività o addirittura anche al di fuori dello sport, senza chiaramente comprometterne le performance”.

Quali prodotti proponete?

“Al momento abbiamo deciso di concentrarci sull’abbigliamento per il ciclismo, uno degli sport che presenta un’offerta ancora molto lontana dalle reali esigenze femminili – dato che la maggior parte dei prodotti continua ad essere disegnata in base a parametri maschili. Grazie alla ricerca abbiamo realizzato con i nostri partner industriali un tessuto innovativo per il fondello, atto a risolvere le problematiche tipiche femminili. Naturalmente, non ci sarà solo il ciclismo: molto presto proporremo anche collezioni per altre attività indoor e outdoor. SHER è un brand frizzante che vuole proporre cose nuove e con un alto livello tecnico-qualitativo”.

Come nasce un vostro prodotto?

“La progettazione di un capo sportivo parte sempre dall’analisi delle forme e delle esigenze femminili e, di conseguenza, dei problemi principali da risolvere rispetto a ciò che, ad oggi, offre il mercato. Siamo sempre alla ricerca di un tono minimalista e pulito capace di avvolgere il corpo della donna. Progettiamo dettagli raffinati e proponiamo colori sofisticati e moderni, in grado di vestire tanti tipi di carnagione e facilmente abbinabili tra di loro in modo da sottolineare, con eleganza, il gesto sportivo di ogni donna. Poiché ci proponiamo di risolvere alcuni problemi e di compensare alcune mancanze dell’attuale offerta del mercato, investiamo molto tempo nella ricerca e nello sviluppo dei tessuti. La sfida più grande è proprio questa: non fare compromessi né di stile, né di funzionalità né di performance”.

“SHER abbraccia l’idea di un’economia circolare”. Di cosa si tratta? 

“La nostra visione si basa su un modello di sostenibilità produttiva e ambientale che ci siamo proposte di seguire ed attuare e che dovrebbe essere sempre più diffuso in tutti i settori. Parlarne ora è sicuramente prematuro, ma nel lungo periodo è ciò che aspiriamo a raggiungere. In concreto ora, abbiamo deciso di mantenere la produzione il più locale possibile (tutto viene prodotto in Italia e in Portogallo). Inoltre, collaboriamo solo con manifatture di alto livello con le quali abbiamo scambi e confronti continui. Nella nostra prima collezione, ad esempio, abbiamo impiegato in parte tessuti già prodotti e rimasti inutilizzati: è impressionante la quantità di tessuti che viene bruciata ogni anno e noi, una volta verificato che rientrino nei nostri standard qualitativi, al posto di produrre nuovi tessuti con proprietà simili, li acquistiamo e li utilizziamo per le nostre collezioni. Poiché la sostenibilità di un’azienda passa anche dalle spedizioni, in questo senso abbiamo deciso di non utilizzare imballaggi di origine plastica ma scarti di tessuti con i quali vengono cuciti dei sacchi che, alla consegna, vengono restituiti al produttore in modo che possano essere utilizzati per la consegna successiva. Sono piccoli passi, ma nel loro insieme possono fare la differenza”.

Ad oggi, dove è presente il marchio SHER?

“Crediamo molto nell’importanza del contatto con le clienti, per questo la distribuzione tra SHER e l’acquirente finale è diretta, senza intermediazioni. Ad oggi siamo presenti con il nostro shop online (https://sheractive.com/) e sui social network, che costituiscono i nostri canali di vendita e comunicazione principali. Avevamo in programma anche una serie di eventi di presentazione del marchio ma, purtroppo, l’emergenza sanitaria non li ha resi possibili fino ad oggi. Crediamo nel lavoro di squadra, non escludiamo quindi in futuro di esplorare ogni canale possibile per raggiungere il nostro obiettivo principale: supportare le donne nel perseguire uno stile di vita attivo!”.