Mannoia, canzoni di lotta e di speranza

La cantante: “Non bisogna avere mai paura di alzarsi in piedi”.

«B​​isogna guardarsi intorno, ognuno deve fare la sua parte, come può e dove può, deve rimettere in circolo amore, che sembra una parola buonista».

È la riflessione di Fiorella Mannoia sul singolo “Il peso del coraggio” che ha anticipato l’album “Personale” uscito venerdì scorso in cd e digitale e dal 12 aprile anche in vinile.

«Dopo una conversazione con Amara, cinque giorni dopo mi ha detto che aveva una canzone cui ha collaborato Maria Luisa de Prisco, me l’ha mandata, l’ho sentita e mi sono detto che è la canzone che ci vuole oggi – ha confessato l’artista – È su una donna che non deve smettere mai di imparare il mestiere della vita, affrontandola sul campo e non dagli spalti, senza risparmiarsi».

La Mannoia racconta in questo album tredici storie di riflessioni su se stessi, sulla umanità, sulla vita e sui sentimenti, grazie ad autori come Ivano Fossati, Luca Barbarossa, Amara, Bungaro, Cheope, Federica Abbate, Zibba, Daniele Magro, Rakele, Giulia Anania, Cesare Chiodo, Maria Luisa de Prisco, Antonio Carluccio; quest’ultimo ha duettato con la cantante in “Creature”, una canzone sospesa in napoletano.

«È nato tutto per caso quando il disco era già chiuso – ha precisato – Antonio non lo conoscevo e quando ho sentito questa canzone me ne sono subito innamorata anche se parlava di una realtà che non è la mia. È una fotografia impetuosa non solo napoletana: finché non c’è giustizia sociale questi problemi non si risolveranno mai, perché delinquere è preda di tutti. Qui Napoli è solo un pretesto».

In questo disco l’artista ha scritto poco.

«Scrivere è una ispirazione – ha ammesso – Continuo ad essere una interprete; quello che avevo scritto non mi sembrava per questo momento: su qualcuna sono entrata con la mia personalità, mentre “L’amore è sorprendente” l’ho scritta io con Bungaro e Cesare Chiodo».

Il titolo dell’album non è arrivato per caso, per l’abbinamento con alcune fotografie.

«Questo album è anche una piccola e umile personale di fotografie – ha osservato – Per me la canzone è musica e parole e la foto è fermo immagine da abbinare a una di esse per rafforzarne il racconto. Le foto le ho scelte in base ai testi e le ho scattate negli ultimi due anni a Salvador De Bahia, Minsk, Londra, Siviglia, Nizza, Bari, Napoli e Roma. Perciò personale anche come visione del mondo e anche una personale che mi ha fatto cambiare la percezione della realtà: ora cammino come un cacciatore e fotografo tutto, oramai una passione».

Fiorella Mannoia ha toccato le problematiche femminili, oramai annose.

«Non bisogna avere mai paura di alzarsi in piedi – ha sottolineato – Ognuno ha i suoi diritti, la sua schiena per sopportare il peso delle proprie scelte con sentimenti che stupiscono e sorprendono. Attenzione alla maschera d’amore dietro cui spesso si nasconde solo violenza, amori finiti che è doloroso accettare, in cui la rassegnazione è ista alla rabbia di aver raggiunto il limite».

A maggio partirà il “Personale Tour” che vedrà Fiorella protagonista sui palchi dei teatri italiani e di alcune delle più suggestive e magiche location della penisola per presentare dal vivo il suo nuovo progetto discografico, per essere l’8 al Teatro Regio di Parma, il 15 all’Europauditorium di Bologna, il 20 al Nuovo Teatro Carisport di Cesena e il 27 ottobre di novo all’Europauditorium di Bologna.

«Siamo nella fase più difficile – ha concluso la cantante – La scaletta è sempre una roba che non ti fa dormire la notte: voglio metterci queste canzoni del disco, ci metterò le canzoni del passato, e vediamo per le foto, anche se è complicato portarle in concerto. Sarà più o meno la stessa band e vogliamo dare molto spazio alla musica, ci si potrà divertire con meno elettronica e più musica suonata».

Franco Gigante