I chiostri di San Pietro tornano a risplendere

Oltre al restauro del complesso benedettino, c’è anche il nuovo laboratorio urbano.

Taglio del nastro, di fronte a centinaia di persone, nel fine settimana scorso, per il restauro dei chiostri di San Pietro che sono stati restituiti alla città dopo un intervento di restauro durato circa un anno e curato dagli architetti Andrea e Maurizio Zamboni. All’inaugurazione erano presenti il sindaco Luca Vecchi, l’assessore Valeria Montanari e il sottosegretario alla presidenza della giunta della Regione Emilia Romagna Giammaria Manghi. Inaugurato anche il Laboratorio Aperto Urbano, l’edificio di nuova costruzione che si affaccia sul cortile esterno e sorge a pochi passi dal convento.

I chiostri saranno visitabli nuovamente anche sabato 30 e domenica 31 marzo dalle 10 alle 19 con accesso libero per consentire alla città di ammirare questo spazio a lungo chiuso al pubblico e di partecipare alle iniziative in programma per le giornate inaugurali.

Storia e cultura da un lato, innovazione sociale e contemporaneita’ dall’altro. Sono le due anime dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, restituiti domani alla citta’ dal Comune dopo un lungo intervento di restauro durato circa un anno e mezzo. Oltre al complesso monumentale di origine benedettina (uno dei maggiori siti architettonici della citta’) e alle ex scuderie, entrambi interamente rinnovati nei pavimenti, le porte e gli impianti, aprira’ al pubblico accompagnato da una serie di eventi anche il “laboratorio aperto urbano aperto”.

Ovvero il nuovo edificio “modulare” dedicato ad eventi di comunita’ e sui temi legati alla cultura digitale, che ospitera’ anche delle sale di coworking e una caffetteria (il Comune informa che e’ gia’ aperto il bando di gara per individuare il gestore di questi spazi e degli altri servizi tra cui biglietteria e apertura dei chiostri).

Il costo degli interventi è stato di circa 4,2 milioni, di cui 1,2 finanziati con risorse comunali e tre dalla Regione, con i fondi europei dedicati ai progetti delle citta’ “attrattive e partecipate”. Si apre cosi’ una nuova pagina per i Chiostri che il Comune ha acquistato nel 2007 per proseguire il progetto di riqualificazione risalente al 2004 presentato dalla Soprintendenza e abortito nel 2008 per i tagli imposti dal Governo.

Il sindaco Luca Vecchi ha commentato la riapertura del complesso definendola “un investimento sul bene comune della citta’, che realizza un polo della cultura e della contemporaneita’, confermando la nostra volonta’ di essere aperti al mondo e alle migliori esperienze europee”. Il sindaco ha ribatutto poi alle critiche scoppiate sul restyling, ingaggiate non solo tra progettisti, ma imputando anche all’amministrazione di non averlo condiviso, esperendo ad esempio un concorso internazionale di progetti come avvenuto per la Reggia di Rivalta.

Vecchi rivendica innanzitutto il merito “della intuizione strategica di candidare i chiostri ai finanziamenti europei e guarda poi al concreto: “Anni fa questo luogo era chiuso da un muro e molti reggiani non sapevano cosa ci fosse. Negli anni centinaia di persone hanno iniziato a frequentarlo e penso che altre migliaia lo faranno in futuro perche’ ci sono potenzialita’ per ospitare mostre ed eventi di rilievo internazionale”. Chi “ha criticato- continua il sindaco- porta legittimamente il suo pensiero, ma non e’ vero che la citta’ non sia stata ascoltata”.